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mercoledì 3 marzo 2010

Appunti di cultura tecnologica (ACT)

Volevo intitolare questo post "Lezioni di cultura tecnologica" ma poi mi sono auto-schiaffeggiato ed ho optato per un titolo più umile. Lo scopo è anticipare una serie di post "di pubblico servizio" che saranno contraddistinti dal tag (etichetta) "ACT" e che, traendo spunti dall'attualità ma senza alcuna pretesa di coprire tutte le notizie meritevoli di approfondimento, conterranno alcune riflessioni sul perché determinati avvenimenti in campo tecnologico dovrebbero interessare anche quelli che di tecnologia non si interessano, magari preferendo accontentarsi che tutto "funzioni" senza farsi più domande del necessario.

Ci tengo a precisare che l'approccio "utilitaristico" alla tecnologia è perfettamente legittimo, qui non si giudicano le abitudini né i gusti di nessuno. D'altro canto se è relativamente irrilevante ignorare gli aspetti tecnici della moderna tecnologia, è molto più rischioso non riflettere sui risvolti culturali, legali e sociali che essa comporta. Rimanere indietro sul primo piano può al massimo portare a non saper usare qualche specifico strumento, trascurando il secondo si rischia invece di aprire inconsapevolmente la strada a conseguenze più gravi, dalla rinuncia a privilegi individuali alla svendita di libertà civili per l'intera collettività. Chiedo scusa se faccio del catastrofismo spicciolo, la situazione non è tragica come sembra... almeno per il momento. In ogni caso spero che annoiare i miei 5 lettori (sospetto che 4 siano bot) non possa peggiorare la situazione.

Il nocciolo della questione è rispondere a quell'alzata di sopracciglia che spesso accompagna certi discorsi. Di fronte a parole come DRM, proprietà intellettuale o standard aperti, la gente pensa "Si però a me che mi frega? Il mio iPod funziona" - mettete pure al posto di "iPod" qualsiasi altro prodotto tecnologico, hardware o software. Bene, se avrete voglia di ascoltarmi cercherò di spiegarvi in parole povere perché vi frega, o se non altro perché secondo me vi dovrebbe fregare. Poi come in molti casi... il punto è la scelta.



Ovviamente cercherò quanto più possibile di documentarmi e non dire c*****e inesattezze ma, siccome gli argomenti  che ho in mente sono delicati e non essendo strettamente tecnici spesso risentono le influenze dell'opinione, mi sento in dovere di ribadire che le precisazioni e i pareri discordanti sono assolutamente benaccetti.

Un'ultima nota. Lo spunto per questo progetto nasce anche dalla lettura dei bellissimi articoli di Marco Calamari nella sua rubrica Cassandra Crossing pubblicata anche su Punto Informatico. Senza alcuna pretesa di potermi avvicinare all'opera di un maestro, suggerisco a tutti di leggerli per ascoltare una voce illuminante sulle conseguenze culturali di una modernità che a volte ci prende un po' la mano.

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