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mercoledì 3 marzo 2010

ACT I : Patent Wars

Nota: Questo è il primo post di quella che vorrebbe diventare una serie. Se ve lo siete perso trovate il perché e il per come qui. Come sempre ogni consiglio è il benvenuto.

Ero tentato di parlare di brevetti già quando l'altroieri ne hanno concesso a Facebook uno che gli permetterebbe di fare causa a Internet, tutta, in blocco. Poi mi sono trattenuto, ma ora c'è un certo altro fermento in rete per una mossa particolarmente teatrale da parte di Apple. La casa di Cupertino avrebbe infatti presentato una causa legale piuttosto cicciottella contro la HTC per l'infrazione di una ventina di brevetti riguardanti tecnologie impiegate in particolare l'iPhone.

Non è difficile vedere in questa mossa l'ennesimo atto del titanico scontro che impegna Apple e Google da quando la seconda ha deciso di invadere alcuni campi che Apple considerava "privato dominio", come la telefonia di fascia alta, in cui il sistema operativo Android di Google ha scalfito la supremazia assoluta dell'iPhone. Intendiamoci, da entusiasta utente Android quale sono penso comunque che l'iPhone sia ancora per molti versi il telefono da battere, ma il punto di forza di Android è che a fronte di un'offerta Apple monolitica (l'iPhone è uno, è quello, è perfetto, costa come una casa al mare), Google ha rilasciato Android all'uso e all'abuso di chiunque voglia sfruttarlo. Il risultato sono una serie di modelli diversi, più o meno costosi, più o meno capaci di rivaleggiare con il telefono di Apple, un ecosistema imperfetto ma "buono abbastanza", con grandi margini di miglioramento e soprattutto in forte espansione.

Torniamo a noi, rendendosi conto della minaccia, Apple ha messo in campo una strategia di contrasto a tutto campo. Forte di un team di avvocati b******i venuti dall'Inferno di prim'ordine, e di un portafoglio di brevetti che rasenta il ridicolo, Cupertino ha citato in giudizio la HTC in quanto è il più grande costruttore di terminali Android al momento (seguita da Motorola e Samsung). Le male lingue dicono che in effetti le vie legali siano motivate dal fatto che Apple non riesce più a competere con Microsoft e Google sul piano del merito. Il punto non è tanto sulla mossa in sè, che potrebbe essere anche tutto sommato legittima, se uno ha dei diritti che meritano tutela è sacrosanto che vada in tribunale a farli valere. Quello che mi turba è il contenuto dei brevetti, che ora vado a illustrarvi così che anche voi possiate farvi un'idea, e in particolare il fatto che questi siano stati concessi per delle emerite s*******e invenzioni discutibili che metterebbero la Apple nelle condizioni di fare causa a chiunque e già da lungo tempo. Aggiungeteci che l'ufficio brevetti americano è talmente avanti da non riuscire a girare un fax sotto-sopra, e non eccelle esattamente nelle verifiche dello stato dell'arte (anche se esemplare resta il caso dei cugini australiani che concessero a Microsoft il brevetto per il doppio click nel 2004 - si avete letto bene duemilaquattro). Aggiungeteci anche che quando le faceva comodo Apple era la prima a infamare Nokia dicendo che la sua politica sui brevetti frenava l'industria e aiutava i comunisti a mangiare i bambini (il tutto in relazione ad analoghe accuse da parte di Nokia, per carità).

... Ma sto ancora divagando! Eccovi la lista di alcuni dei brevetti in causa. Non sono riuscito a trattenermi da una serie di commenti sarcastici, ma vi invito a seguire i link per ulteriori dettagli e illustrazioni, e farvi un'idea vostra. (Nota, la lista è tratta papale papale da un popolare sito americano su cui l'ho trovata questa mattina, curioso anche che per consultare i brevetti in questione uno debba ricorrere all'ottimo GOOGLE Patents Search ^_^ ). Mi rendo conto che il post è lungo, se temete di annoiarvi e saltate direttamente alle conclusioni nell'ultimo paragrafo vi guardo brutto ma vi perdono.

Brevetto No. 7,362,331: Spostamento non costante, basato sul tempo, di elementi dell'interfaccia utente tra stati diversi. Se vi state chiedendo "EEEH?" non temete, li traduco tutti per noi comuni mortali. Si tratta del fatto che un elemento dell'interfaccia possa muoversi in reazione a determinate azioni dell'utente. In parole povere è il fatto che se minimizzo/massimizzo una finestra quella si ingrandisce o si rimpicciolisce con un'animazione, o che se aggiungo un elemento a un menu gli altri si spostano per fargli posto. Intendiamoci, la cosa in generale resta perfettamente legale per tutti, ma se lo si fa in modo "fluido", allora è un brevetto Apple. Ricordo vagamente videogiochi degli anni '90 che avevano menù che funzionavano in questo modo, il brevetto è stato concesso nel 2008. 

Bevetto No. 7,479,949: Metodo e interfaccia grafica per determinare i comandi su un touch-screen in modo euristico. Nella pratica vuol dire che se scorro col dito in orizzontale o in verticale (per esempio in una pagina web) lo scorrimento viene limitato al solo orizzontale o verticale, mentre se col dito inizio a scorrere in diagonale allora lo "spostamento" che ne risulta è libero.

Brevetto No. 7,657,849: Sbloccare un dispositivo per mezzo di gesti su un'immagine di sblocco. Avete presente la schermata dell'iPhone in cui dovete spostare un cursore col dito per sbloccarlo? Quella. Quella e, per come è formulato, qualsiasi altra forma di sblocco che coinvolga il touch-screen. è stato concesso a Febbraio di quest'anno. Il mio primo palmare circa 6 anni fa aveva una funzionalità simile (per quanto, lo ammetto, molto meno stilosa). 

Brevetto No. 7,469,381: Scorrimento di liste e spostamento, ridimensionamento e rotazione di documenti su un display touch-screen. Questo sembra voler dire tutto e niente ma all'atto pratico si riferisce a quel caratteristico "rimbalzo" che si vede sull'iPhone quando si arriva al fondo di un documento. La cosa è già oggetto di scorno tra Apple e Palm.

Brevetto No. 5,920,726: Sistema e metodo per gestire le condizioni di alimentazione in un dispositivo dotato di fotocamera digitale. Questo copre qualsiasi oggetto che sia dotato di una batteria e una fotocamera con un processore in mezzo. E stato concesso nel 1999, la mia memoria è offuscata ma credo che la macchina fotografica digitale l'abbia inventata dalla Kodak negli anni '70 e che la gente possa portarsi appresso versioni a batteria dagli anni '80. 

Brevetto No. 7,633,076: Reazione automatica alla rilevazione di azioni dell'utente in dispositivi portatili. A dispetto della formulazione generica questo copre il fatto che se porti il telefono all'orecchio un sensore di prossimità spegne il touch-screen per evitare input involontari. 

Brevetto No. 5,848,105: Elaboratori di segnali GMSK per una migliore capacità e qualità di comunicazione. Su questo sembrano starsi grattando le testa in molti perché davvero forse solo l'inventore sa spiegarne i dettagli. Si tratterebbe di un dispositivo capace di "estrarre un determinato segnale da una pluralità di segnali sovrapposti sia nello spettro che nel tempo contenenti dati e un bit-rate". A me sembra tanto un decoder... e il fatto che la parola "immaginario" compaia sei volte in dodici paragrafi... ho un'irrefrenabile pulsione a grattarmi la testa.

Brevetto No. 7,383,453: Conservare energia riducendo il voltaggio di entrata della parte di un processore volta all'elaborazione delle istruzioni. SEMBRA un brevetto sullo stand-by, ma è molto tecnico, e ci vorranno anni di udienze per capire bene cosa implica e cosa non implica, di certo è una pratica molto comune e non riesco a pensare un costruttore di hardware al riparo da una simile rivendicazione.


Brevetto No. 5,455,599: Sistema grafico orientato agli oggetti. Questa risale al 1995 ed incastella una serie di tecnicismi difficili da interpretare. Il succo è un'interfaccia fatta di oggetti grafici generati da un processore e visualizzati in vari modi. Davvero, sarò io che manco di immaginazione ma detta così copre tutto dal mio vecchio Amiga 500 in su.

Vi risparmio gli altri brevetti che sono ancora più tecnici ma il discorso è valido anche per quelli, vi invito a leggere il post originale su Engadget se volete farvi un'idea più approfondita.

Sarà una mia impressione ma ultimamente la questione dei brevetti sta prendendo una piega pessima, allontanandosi dallo scopo iniziale tutelare il diritto degli inventori a beneficiare delle loro scoperte. Ho detto "inventori" non a caso, il sistema dei brevetti è nato con in mente le persone, non le corporazioni multinazionali. Oggi come oggi le grandi aziende possono permettersi di pagare costosi ricercatori per sfornare brevetti più o meno sensati su qualsiasi cosa, e poi tenerli nel cassetto e usarli come strumento di concorrenza ad anni di distanza indipendentemente dall'aver trasferito o meno quel concetto in un prodotto reale, o dall'averlo fatto assieme a mille atri concorrenti. Ha senso che un'azienda possa anche solo pensare di far valere improvvisamente un brevetto del 1995 per una tecnologia che nel frattempo è tranquillamente diventata lo standard dell'intera industria? E se voi foste una mente brillante ed altruistica, dormireste tranquilli sapendo che nel cassetto di qualche multinazionale qualche galoppino (il termine tecnico è patent troll) potrebbe aver formulato in termini generici l'invenzione che voi avete sudato sangue per mettere a punto e ora  producete in una fabbrichetta messa su con un mutuo da capogiro e i risparmi di una vita? Pensieri di questo genere turbano i sonni di compagnie anche abbastanza grosse e impegnano gli uffici legali di colossi come Apple, Microsoft e Google. Mi chiedo se l'Umanità non trarrebbe maggiore giovamento da una disciplina più realistica. Non so se il prossimo telefono della HTC avrà ancora il multi-touch o i menu animati, ma forse mi preoccupa di più che l'ufficio brevetti americano decida anche in materia di bioingegneria, energie rinnovabili e farmacia... Parafrasando De André "se è il buon senso che ti è mancato, il buon senso è sempre quello". In Europa siamo messi meglio, ma solo un po', e comunque non siamo al riparo dai risvolti globali delle decisioni americane ne dai trattati segreti che minacciano di cambiare le cose.

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