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venerdì 26 febbraio 2010

Una volta si chiamava Ubris

... E si scriveva Hýbris ma poi nessuno sapeva come leggerlo, a voler fare gli spocchiosi tanto si dovrebbe dire Υβρις e tutte le altre sono approssimazioni barbare (letteralmente).

Fatto che a Dubai, dove ultimamamente non regna esattamente la moderazione nei costumi, oltre alle isole artificiali a forma di palma e i palazzoni alti 800 metri, da un anno e mezzo hanno anche un enorme centro commerciale con dentro per il loro diletto un acquario tropicale da 2 milioni di galloni (sono settemilionicinquecentosettantamilaerotti litri!) con dentro 33.000 animali marini che probabilmente non si sono nemmeno accorti di non essere più in mare aperto. Questo acquario vanta alcuni primati tra cui il pannello di plexiglas più grande del Mondo.

Il problema arriva proprio dal plexiglas, non il pannellone ma alcune altre "finestre" dell'acquario che... beh... un video vale più di mille parole...



...Dicevamo, cercare di volare con ali di cera, costruire torri per arrivare in Paradiso, costruire acquari grandi come il Mar Ionio... Ai miei tempi si chiamava Ubris ed è il peccato di tracotanza che gli uomini commettono quando vogliono strafare apparendo insolenti agli occhi degli dei. L'inevitabile conseguenza è la Nemesi (ok, νέμεσις, e ora piantatela di fare i fighetti), ovvero la sfiga divina che si abbatte su di te e se gli gira pure sui i tuoi figli, sui i tuoi nipoti, e su tutti quelli a cui hai mai mandato catene di Sant'Antonio nel 1997... ai tempi di internet lo si chiama più prosaicamente EPIC FAIL.

Se invece non riuscite a dare un nome a quell'inconfessabile sussulto di soddisfazione che vi ha fatto pensare "alla strafacciazza vostra, così imparate a tirarvela!", il termine scientifico è Schadenfreude o, nel vernacolo di questi tempi barbari... LOL ;-)

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