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martedì 23 febbraio 2010

Perchè Buzz si e Faccialibro no?

Già, perché? Non è una domanda banale... Perché dopo ormai anni di ostinata e deliberata assenza da Facebook mi ritrovo a usare Buzz e trovarlo addirittura gradevole? Perché questo avviene nonostante la politica quantomeno discutibile con cui il nuovo servizio "social" di Google è stato lanciato? Sono domande che uno si pone... Magari sto diventando vecchio, magari mi hanno preso per noja, ma no. Credo ci sia dell'altro.

Partiamo col dire che sono tra i fortunati cui le politiche arbitrarie di attivazione di Buzz non hanno arrecato particolari seccature: i contatti importati automaticamente erano tutti effettivamente miei amici, nessuno dei miei amici è rimasto tagliato fuori, nessuna fidanzata ha scoperto particolari altarini (duole ammetterlo ma ciò si deve anche all'assenza tanto di fidanzate quanto di altarini)... Questo per dire che anche se sono pienamente d'accordo con chi sostiene che Google abbia cappellato in malo modo con il lancio di Buzz, e pur pensando che in generale BigG stia diventando un po' più cattiva mano a mano che diventa più grossa, essere rimasto solo potenzialmente vittima della loro leggerezza aiuta certamente a non odiarli tutti dal primo all'ultimo.

Ma torniamo al dunque, Buzz e Facebook si somigliano per molti aspetti, il primo è più minimalista e gioca su cose un po' più "esotiche" come la geo-localizzazione se uno posta dal cellulare, l'altro è semplicemente nel bene e nel male il punto di riferimento per tutto quello che è social network al giorno d'oggi, ma il punto di entrambi è farsi i cabasisi altrui e fare si che altrui possa farsi i cabasisi nostri condividere informazioni personali, notizie e tenersi in contatto.

Tutto considerato credo che la mia preferenza derivi principalmente da tre fattori:
 
1. Su Buzz non ci sono cani e porci, il che è probabilmente una considerazione transitoria, ma credo che rimarrà comunque sempre limitato all'ecosistema degli utenti Gmail, che ormai dovrebbero essere una "quota di mercato" consolidata e non si espanderanno bruscamente a meno che Google non tiri fuori dal cilindro qualcosa di (francamente) migliore di Buzz e del comatoso Wave. All'obiezione "ma su
Facebook tu accetti come amico solo chi vuoi e decidi chi e come vede le tue informazioni", potrei rispondere che (che io sappia) invece quello che lascio sulle bacheche altrui viene visto secondo le impostazioni dei proprietari della bacheca e secondo la loro politica su chi accettare come amici... ergo una bella fetta di gente che non conosco può comunque farsi una discreta manata di cabasisi miei (e io i loro, la qual cosa mi da quasi altrettanto fastidio, sia chiaro). Questo in aggiunta alle altre considerazioni in merito che vi racconterò tra poco.

2. Buzz integra altri social network come Twitter e Flickr, oltre ai vari pezzi dell'ecosistema dei servizi Google, ma non ritengo improbabile che prima o poi anche il supporto a Facebook, MySpace e altri network "concorrenti" arrivi. Resta il fatto che se avessi dovuto iscrivermi attivamente a un nuovo social network (Google o non Google - qualcuno ha detto Orkut?)  non l'avrei fatto: non è che davvero mi serva, quindi di certo non sarei andato a cercarlo. Invece Buzz è fatto apposta per mangiarsi aggregare i servizi che già uso. In più me lo sono trovato lì, già configurato (hem... ok ammettiamolo, buona la seconda) e già avviato, non devo sbattermi a "creare contenuti" apposta per Buzz (anche se ammetto che ha avuto una parte nella resurrezione di questo blog). Mi rendo conto che questa è stata una forzatura sugli utenti da parte di Google, e che se era già discutibile in principio è stata implementata anche peggio, ma all'atto pratico si inserisce in un ragionamento lucidissimo che non posso che condividere: se non ci avessero iscritto gli utenti arbitrariamente pochi si sarebbero sbattuti a provarlo, e i social network funzionano solo se riescono a raggiungere una certa massa critica. Malvagio forse, ma del tutto lineare... e comunque l'opzione per non usare Buzz c'era, bastava leggere la schermata automatica che tutti abbiamo ricevuto, e cliccare su "no grazie" invece di fare i pecoroni e pigiare il grosso tasto "SI LO VOGLIO" senza nemmeno guardare.

3. Buzz per ora non supporta componenti di terze parti, e spero non le supporterà mai. Qui non mi riferisco all'integrazione con altri network o servizi "esterni" ma all'inclusione di componenti altrui che possono liberamente sifonare i miei dati e farne ciò che meglio credono. Partiamo dal fatto che tutte le informazioni che ci sono su Buzz erano già in possesso di Google in quanto gestore della mia posta, del mio album fotografico, eccetera. Queste informazioni Google le può rendere più o meno pubbliche con il mio consenso ma non le "svende" a terzi, ne tanto meno terzi possono arrivare e chiedermele con il benestare di Google. Prendiamo ora Facebook, e lasciamo stare per un momento i "contenuti di alto livello" tipo Farmville, Pet Society o roba simile. Alzi la mano chi non ha mai fatto uno di quei test idioti tipo "Scopri quale personaggio dei Simpsons sei" questi programmini innocui ti richiedono per poter calcolare il tuo grado di "simpsonicità" di accettare una cosa del tipo "Se consenti l'accesso a $test_del_cavolo, l'applicazione potrà accedere alle informazioni presenti nel tuo profilo, alle foto, alle informazioni dei tuoi amici e ad altri contenuti di cui si rivelerà necessaria l'elaborazione". O_o' Dico, ma l'avete letto?!? Cioè per sapere se somiglio più a Bart o a Homer questi hanno bisogno di accedere a tutti i miei dati personali (ometto filippica sul perchè mettrli su FB in prima battuta), le mie foto, i dati in mio possesso riguardo i miei amici (aka se anche voi a questo punto lasciaste perdere, basta un amico sciocco - tutti ne abbiamo uno - e siete punto a capo), e non meglio specificate altre cose... e poi mi fai ancora anche delle domande? ...Per sapere a che Simpson assomiglio? Sarò un malpensante e una carogna ma mi viene da sospettare che gli autori del quiz abbiano dei doppi fini, e se ancora non li hanno di certo sono esposti a tentazioni non da poco perché presto avranno accesso a un patrimonio di informazioni per cui solo dieci anni fa qualsiasi ufficio marketing avrebbe venduto l'anima di sua nonna! Mettici anche che non tutti lo sanno ma per scrivere le str*****e applicazioni per Facebook (non so se questo includa i sondaggi ma di sicuro vale per le app un po' più evolute) uno si deve imparare il loro linguaggio di programmazione speciale con annessi e connessi. Per banale che il programma sia, le probabilità che gli autori siano dei buontemponi annoiati si assottigliano; quando va bene sono oneste multinazionali che fanno soldi su facebook in modo abbastanza trasparente, ma varrà per tutti? Perdonatemi la divagazione, era solo per chiarire un esempio della spazzatura sospetta che su Buzz non c'è e spero non ci sia mai.

Detto questo, non è tutto rose e fiori nemmeno con Buzz, e va da se che valgono le generiche regole di prudenza che si dovrebbero applicare a tutti i social network (e anche alla vita reale, sempre che ci si ostini a considerarli ambiti distinti), e anche in questo caso più dei limiti del sistema valgono la prudenza e il buon senso. In particolare c'è sta cosa della geo-localizzazione che è fantastica quando vai in giro per entrare in contatto con il "genius loci" ma vuol dire anche che, se non lo disattivo quando non serve, la gente vede ciò che scrivo in base a dove si trova piuttosto che all'essere o non essere miei amici. Tipo l'altro giorno c'era un utente che "commentava" la sua attesa per un colloquio di lavoro in termini che ne avrebbero ridotto le speranze di assunzione; niente di scurrile, per carità, ma abbastanza perché se io fossi stato il suo intervistatore e avessi letto quel post non l'avrei più assunto... e date le circostanze come l'ho letto io avrebbe potuto davvero leggerlo anche l'intervistatore!

Il punto di fondo è che tanto Buzz, quanto Facebook, o Twitter (e inserite pure quanti altri esempi vi vengono in mente)... non sono giocattoli, ma strumenti comunicativi di una certa potenza, ciascuno con i suoi punti di forza e le sue magagne. Perdonatemi ma credo che non capirlo e non regolarsi di conseguenza sia indice di ignoranza, di superficialità o di stupidità. Delle tre, una sola è parzialmente giustificabile, e comunque il problema rimane.

1 commento:

Unknown ha detto...

quotone! davvero un bel post..